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venerdì 11 novembre 2011

NOTE D'AMORE


Quando quella musica mi sfiorò, il tempo si arrese.
Quello stesso tempo che lentamente mi aveva salvata da me, con il suo incedere lento e rassicurante, ora si era fermato. Per sempre.
Un orologio impazzito, lancette pietrificate da un’emozione troppo forte.
Non era possibile che dopo tanti anni quelle note giungessero fin lì, in quel luogo affollato di presenze sconosciute e traboccante della mia assenza.
Poi, d’improvviso quella musica. La mia musica.
L’aveva creata lui. Per me.
Per me aveva inventato note sconosciute, per me le aveva plasmate ed intrecciate in quel ricamo melodioso e salvifico.
Usando tutti i tasti della sua vita, aveva composto la colonna sonora della mia anima.
Era una musica lenta, mite, delicata. Sussurri d’amore che volteggiavano nell’aria.
Era una musica che riusciva a cullare la mia inquietudine interiore, a curare le mie ferite, ad accarezzare la mia emotività sempre in bilico sull’orlo di me stessa.
Non seppi mai come fece a toccare le corde della mia fragilità, ogni accordo una sfumatura di me.
E io non so, ma quello che sentii dentro la prima volta che l’ascoltai, fu un brivido: un brivido di paura e di speranza. Perché qualcosa si sciolse come per incanto dentro me ed io cominciai a piangere. Era il suo regalo, quello di ricondurmi alla vita.
E fu il suo ultimo regalo prima che il destino spense ogni nota ed il sipario calò per sempre su quel pianoforte. Beffardo il destino!!! Non fai in tempo a ritrovarti che già ti sei perso di nuovo e questa volta per sempre.
Non ascoltai mai più quella musica che conoscevo solo io e da allora mi limitai a sopravvivere.
Finchè quel giorno, in un luogo affollato di presenze sconosciute e traboccante della mia assenza, quelle note mi travolsero scuotendomi dal mio torpore.
Solo lui conosceva quella musica. Era il suo messaggio per ricondurmi alla vita.

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